Mi chiamo Sergio Mari. Sono un operatore energetico (pranoterapeuta) con un approccio innovativo profondamente radicato sul lavoro coi corpi sottili e le dinamiche energetiche sia individuali che collettive.
Utilizzo un metodo avanzato di cura energetica che lavora su frequenze e vibrazioni sottili per dissolvere disarmonie karmiche, emozionali, mentali e spirituali.
Nel lavoro col gruppo, il mio obiettivo è facilitare l’accesso ad uno spazio energetico che permetta ad ogni partecipante di attivare e potenziare la propria energia emozionale, amplificandola attraverso un intento condiviso.
Si lavora insieme sui piani sottili, dove tutte le energie sono interconnesse.
Grazie alla sinergia energetica, i processi di cambiamento avvengono in modo profondo, sciogliendo disarmonie, blocchi emotivi e traumi.
Mi chiamo Enrica Vanni, Psicologa Clinica e Psicoterapeuta per formazione, promuovo l’affiancamento delle tecniche psicoterapiche più innovative sul funzionamento umano per sostenere l’evoluzione personale.
Grazie alla partecipazione al Campo insieme a Sergio Mari, ho aperto le porte ad una nuova pratica psicoterapeutica che vede la Mente al servizio del Cuore, e supporta l’individuo nella scoperta di un senso più profondo della propria esistenza, per ricordarci che tutte le nostre esperienze, anche quelle che più duramente ci hanno temprato, non sono altro che un prezioso insegnamento del nostro passaggio evolutivo su questa Terra.
Se solo ciascuno di noi avesse l’intuizione giusta… quella che ci porta a comprendere il significato… quell’illuminazione che spesso manca per cambiare il senso delle cose… così che anche l’impossibile e l’irrazionale possano trovare una giusta dimensione nello spirito dell’uomo… che, con il tempo e la perseveranza, tutto l’ignoto possa venire alla luce…
Può capitare a volte di trovarsi a riflettere e chiedersi il perché della nostra esistenza, il perché siamo nati per poi morire, il perché a volte non si riesce a dare un senso alla propria vita e a trovare un giusto equilibrio, il perché dei nostri comportamenti, dei nostri gesti quotidiani, della “speranza” che tanto amiamo e che ci crea l’illusione del domani…tanti pensieri che nascono dentro di noi, a cui non sappiamo dare una risposta o per cui ciascuno può andare a cercare le proprie motivazioni e i propri accomodamenti là dove li trova più vicini al suo modo di pensare o di sentire…
Se solo l’uomo imparasse che la morte è parte della vita… che ciò che è ancora ignoto è molto più vasto di quello che riuscirà mai a conoscere in questo livello dell’esistenza… sì, la vita sarebbe più serena e leggera, perché conterrebbe questa dimensione e non esisterebbe la discontinuità della conoscenza…