(il) CAMPO OTTO
Campo Otto si propone come un lavoro integrato, frutto di anni di ricerca e dedizione, che offre una prospettiva innovativa per cogliere la complessità dell’esperienza umana, permettendo alle persone di sperimentare una maggior connessione con il proprio corpo e la propria intuizione.
Attraverso un campo energeticamente attivo sarà possibile, infatti, far emergere e sciogliere tutti i traumi irrisolti presenti e passati, per aiutare la persona ad orientarsi verso un senso più profondo della propria esistenza.
Per comprendere a pieno la preziosità di questo lavoro, ti accompagneremo gradualmente aggiungendo ad ogni passo una nuova informazione. Spesso le cose più semplici sono le più complesse da spiegare, come potrebbe esserlo illustrare in che modo un fiore nel momento giusto, sbocci.
PIù nel dettaglio
Nel Campo Otto il facilitatore crea un vuoto quantico centrale che ha al suo interno tutte le energie dimensionali pulite del vuoto quantico, comprese quelle dei rappresentanti e dei partecipanti seduti.
Quando una persona entra nel campo energeticamente attivo, entra con tutti i suoi corpi sottili, il corpo eterico, il corpo astrale (Ecc…). Spesso questi corpi, per via di traumi o esperienze vissute, sono separati gli uni dagli altri, non permettendo all’energia di fluire liberamente, formando delle barriere energetiche che chiameremo ‘lastre’.
Compito del facilitatore è rompere queste lastre energetiche, per permettere all’energia di muoversi armonicamente tra i vari corpi e restituire alla persona il suo potenziale evolutivo.
In questo tipo di lavoro si porta l’attenzione sui corpi sottili della persona.
Quando una persona subisce violenze, anche quelle psicologiche, tutti i suoi corpi sottili vengono sottomessi ad un’energia potentissima che ne altera il funzionamento. Modificare le “lastre” (una sorta di energia cristallizzata, statica) vuol dire evitare alla persona una grandissima quantità di sofferenza lungo il suo cammino.
Ogni anima ha la sua vibrazione, per questo il lavoro di Campo Otto è un lavoro unico, altamente personalizzato e non standardizzabile.
Non si lavora sulla personalità, anche quando a livello della personalità ci sono stati traumi molto importanti. Si lavora invece sui corpi sottili che hanno assorbito l’energia, perché quando una persona subisce violenze, anche quelle psicologiche, tutte le sue parti vengono sottomesse ad un’energia negativa potentissima che la rende instabile.
È certo che già rompendo o deformando le lastre la persona non sarà più instabile, ma cercando di favorire la salita sempre più in alto lungo la ‘scala a pioli’, si riesce a evitare alla persona una grandissima quantità di sofferenza lungo il suo cammino. Questo è possibile perché a livello della personalità la persona dovrebbe riprendere la propria vita da zero, mentre dal Celestiale la può riprendere da 100 o anche da 1000.
Non sono costellazioni, ma un campo quantico che ha al suo interno un giardino quantico. Quando si crea il giardino, il campo quantico è potentissimo. Io ho fatto il campo quantico l’8 novembre e poi sono tornato nella stessa sala il 7 dicembre: c’era ancora un campo quantico di due metri quadrati! Vuol dire che anche coloro che andranno nella palestra i giorni seguenti ne godranno la positività.
Come si rompono le lastre?
Ci sono due possibilità.
- Se c’è un vessatore che continua a mandare energia negativa (perché è nella famiglia o nel karma della persona), per prima cosa elimino il vessatore; non si può eliminare il vessatore con la forza o la prepotenza, ma occorre l’amore; a volte se ne va da solo, a volte cade per terra, a volte c’è bisogno dell’intervento di una persona che lo mandi a terra, oppure a volte occorre il mio intervento.
- Se invece il problema è emozionale, perché ad esempio la persona non riesce a far sviluppare le sue emozioni, prendo un rappresentante per le emozioni e vedo cosa fa: poiché di solito si avvicina al corpo sottile che ha il problema, capisco subito quale è la lastra implicata. In questo esempio vado a lavorare sul suo corpo emozionale cercando di mettere in campo dei rappresentanti di parti che possano gestire la parte emozionale, per esempio l’amore, l’amore della moglie, l’amore per i figli, l’amore di sé stesso, e anche parti come l’attaccamento al dolore, il ‘non-voglio-vedere-non-voglio-sentire’. A questo punto la lastra si rompe o si dilata; va bene anche se si dilata soltanto, perché dilatandosi permette all’affetto di collegarsi con l’amore, quindi cambia tutto, cambieranno anche i ragionamenti della persona dopo che sarà uscita dal Campo. Se invece è predisposto che la lastra si debba rompere, la lastra si romperà; dipende anche dal cammino della persona.
Le lastre sono tantissime, su quale lavora il terapeuta?
Faccio un esempio. Se una persona arriva con un problema con il fidanzato, cerco di capire se il problema è l’amore; in questo caso nella parte affettiva c’è qualcosa che non va e vado a lavorare lì; ma potrei anche andare a lavorare su un ricordo traumatico di quando era all’asilo. Oppure potrei saltare tutti i passaggi e andare a lavorare direttamente al Cuore del Corpo di Luce per vedere cosa succede partendo da un corpo sottile più elevato per arrivare verso quelli più densi.
Non c’è uno schema valido per tutte le situazioni, il terapeuta deve sentirlo al momento.
Io non parto mai con sicurezza, sono sempre insicuro e ho sempre paura di sbagliare, ma quando sono dentro al Campo e vedo determinate cose, devo trovare l’aiuto migliore.
Potrebbe anche succedere che per 15 minuti tutti i rappresentanti sono bloccati e io resto fermo perché non riesco a trovare la soluzione. Ma la soluzione non è quella delle costellazioni, in cui a quel punto si farebbero entrare un padre o una madre, perché vorrebbe dire sviare il problema, mentre voglio andare a trovare il problema interiore.
Se poi mi arriva l’intuizione giusta e vedo il movimento giusto, lo vado a intercettare. Faccio un esempio. Una persona mi dice che il suo problema è il padre. Se io le chiedo: “Ma tu di cosa hai paura?” e lei risponde: “Della morte dei miei genitori”, io metto nel campo ‘la morte dei suoi genitori’, le faccio vedere i genitori che sono morti. Cambia tutto.